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“I miei feticci per raccontare chi eravamo e chi dovremmo (e potremmo) essere”

immagine descrittiva cartolina di alatri
Alatri, Fonte di Porta S. Pietro

“I miei feticci per raccontare chi eravamo e chi dovremmo (e potremmo) essere”.
La collezione di Remo Costantini al Chiostro di San Francesco per le “passeggiate alatrensi” del 5 e 6 ottobre.
“Il collezionismo o la sublimazione dell’inutile”, così dice Remo Costantini, riflettendo sulla sua ricca e raffinata collezione di oggetti, foto, cartoline dipinti, volumi che hanno un solo tema, o un tema su tutti, Alatri, la città di cui è figlio e che ama come si amano i propri genitori (non sempre accade così, ma per Remo accade, e senza retorica).
Questa collezione – dunque tutt’altro che inutile – egli la metterà in mostra il 5 e il 6 ottobre, durante le giornate di #graftsinnestidicommunity regalandoci un’occasione unica.
Con la collaborazione del Circolo Culturale Filatelico Numismatico Alatrense, che ha messo a disposizione le proprie attrezzature espositive, si potrà visitare al Chiostro di San Francesco dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20. Remo sarà presente e, con l’assistenza speciale dei giovani volontari di Associazione Insieme Alatri Onlus, illustrerà i “pezzi” a chi avrà la curiosità di interrogarlo. Da non mancare.

“La mia collezione – ci spiega – è un insieme eterogeneo di oggetti: stampe, fotografie antiche, acquerelli, dipinti ad olio, libri, manoscritti, manifesti, medaglie perfino reliquie. Potrebbe sembrare un coacervo di oggetti inutili se non fosse che ognuno di essi è la tessera di un mosaico di un luogo meraviglioso che è l’Alatri di ieri. Sono i miei feticci, capaci di raccontare chi eravamo, per rimarcare chi siamo oggi. È l’Alatri vissuta dai suoi abitanti, vista dai viaggiatori che l’hanno raggiunta, interpretata dagli artisti, resa sublime.
Per me che amo la storia, collezionare è gettare un ponte con una dimensione trascendente. È l’anima delle “cose” ad affascinarmi, l’emozione di chi le ha realizzate,acquisite, usate, contemplate, conservate nel tempo. E quando l’oggetto ha come tema la mia città, l’attrazione è totale. Nel corso del tempo la raccolta ha assunto un volto di bellezza. L’arte, l’altra mia grande passione, mi dirige verso oggetti rappresentativi ma anche inequivocabilmente “belli”. Non mi interessa l’accumulo, la classificazione, la scientificità della raccolta. Il mio intento non è didascalico ma quanto quello vivere di un’esperienza ricca e coinvolgente.
Ai miei concittadini e non solo a loro, nell’occasione delle giornate di GRAFTS – Innesti di community, il 5 e 6 ottobre, voglio offrire un’occasione unica: la condivisione di un
viaggio in Alatri attraverso il tempo, con le cartoline primi ‘900, le fotografie originali di Vincenzo Torrice, i quadri dell’Ottocento e perfino le reliquie di San Sisto con autentica.
Vi aspetto”

Grazie, Remo.

Nella foto, una rarissima cartolina della collezione.

Grafts

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